Prima o poi era destino che si finisse a parlare di soldi. In queste settimane io e Paolo ci siamo confrontati sui numeri che ha raggiunto Border Nights, podcast più ascoltato su Spreaker e con grandi numeri in diretta su Web Radio Network. Fino a questo momento, come è noto, il programma è stato realizzato per semplice passione e quella non morirà mai. E’ però altrettanto vero che sia diventato un vero lavoro: l’impegno per la diretta, la ricerca e il contatto con gli ospiti, la documentazione su alcuni argomenti, la ricerca musicale, le risposte alle numerose email e sollecitazioni, il controllo del gruppo Facebook e via dicendo. Anche se piacevolmente, è diventata forse l’attività che mi impegna di più durante la settimana. E quindi sostanzialmente è divenuta un lavoro. Un lavoro che piace. E la stessa cosa vale per Paolo che si occupa di aspetti diversi ma non meno impegnativi. Qualcuno storcerà il naso ma per il salto definitivo del programma, anche per sistemare problemi tecnici, si rendono necessarie forme di finanziamento, anche per coprire alcuni costi. Non solo lo stiamo facendo gratis ma qualche decina di euro parte ogni mese per vari motivi.

Come sempre, ci sarà molto utile il confronto con voi su quale strada percorrere. Al momento ne intravediamo due:

sponsorizzazioni mirate, anche sotto forma di interviste,riguardanti aziende o personalità che possano comunque arricchire chi ascolta. Che non siano cioè semplici marchette, ma opportunità di crescita. Magari strappando anche condizioni di vendita particolari e vantaggiose per gli ascoltatori di BN;
finanziamento volontario diretto da parte degli ascoltatori, tramite magari piattaforme di crowfunding, con gli ascoltatori che diventano gli editori del programma. Il contributo volontario sarebbe libero, sarebbero sufficienti 10 euro all’anno a testa, se avvenisse la partecipazione anche solo di un quinto di quelli che sono gli ascoltatori medi a puntata. Si potrebbe ricambiare questa fiducia dando la priorità a questi ascoltatori nell’intervenire nel programma, nella risposta a quesiti particolari, nel proporre possibili ospiti e tematiche, nel partecipare a eventi live (cene, incontri) che si potranno organizzare, nell’omaggio di libri o pubblicazioni. Una sorta di azionariato diffuso. 
Sono solo due bozze di idee e siamo aperti anche a terze vie. Voi quale preferireste? Ovviamente qualunque sia la strada non cambierà la linea editoriale di massima apertura nei confronti di qualsiasi tematica, senza preclusioni. A voi la parola. 
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